La presidente Metsola nel corso della plenaria di Strasburgo ha ufficialmente avviato la procedura per la revoca dell’immunità ai due indagati.
Il parlamentare belga Marc Tarabella e l’italiano Andrea Cozzolino sono stati ufficialmente sottoposti alla procedura d’urgenza per la revoca dell’immunità parlamentare chiesta dalla Procura di Bruxelles e avviata dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. L’iter si concluderà nella prossima plenaria di febbraio, in modo che i due eurodeputati del gruppo S&D possano essere aggiunti al registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta Qatargate.
Metsola ha ribadito la sua determinazione nell’avviare una riforma profonda dell’Parlamento europea, che dopo gli scandali del Qatargate si è resa quanto mai necessaria. Una riforma per “ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini”, dato che ad oggi ha perso credibilità. Il piano dei 14 punti presentato dalla presidente maltese ha avuto il pieno sostegno da parte dei capigruppo. Le misure per la maggiore trasparenza all’interno dell’Eurocamera “sono l’inizio, non la fine. Inizieremo con misure che possiamo attuare rapidamente avviando il processo di riforma a più lungo termine”, ha spiegato Metsola.
Silvia Panzeri estradata in Belgio
“Il nostro Parlamento è l’incarnazione della democrazia parlamentare europea e ho bisogno del vostro aiuto per garantire che i pilastri che lo sostengono siano rafforzati”, ha detto la presidente Metsola appellandosi ai 705 deputati del parlamento europeo. Nel frattempo, l’inchiesta Qatargate va avanti. La Corte d’appello di Brescia ha dato il via libera all’estradizione della figlia di Antonio Panzeri, Silvia Panzeri che verrà consegnata al Belgio.
I giudici hanno accolto la richiesta della magistratura belga che aveva emesso un mandato di arresto europeo nei confronti della moglie e della figlia dell’ex europarlamentare. Secondo la Procura belga Panzeri sarebbe il fulcro intorno al quale si è creato lo scandalo. Al momento, mamma e figlia sono accusate di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio, sono ai domiciliari in Italia.
